sabato 26 settembre 2015

IL RACCONTO DI SIMONE BERTRANDI

 NONNI CON LA VALIGIA - IL RACCONTO DI SIMONE BERTRANDI 

Sui miei nonni e bisnonni ho molte storie da raccontare, certe non molto belle per loro, altre invece sì.

Comincio raccontando di mio bisnonno, nonno di mio padre, che si è imbarcato già da giovane su una nave e ha girato mezzo mondo, toccando porti come Buenos Aires, Alessandra d'Egitto, Odessa, e molti altri. Ma una tappa fondamentale dei suoi viaggi l'ha fatta New York, dove ha anche lavorato alla costruzione di una linea della metropolitana, che passava sotto il fiume Hudson nei pressi del ponte di Brooklyn. 

Dopo altri anni di viaggio, fece ritorno alla terra di origine, Umago in Istria, dove mise su famiglia - era così nata mia nonna - e vi restò per un pò di tempo, lavorando nell'ufficio postale del paese.

Con la fine della seconda Guerra Mondiale, in seguito alla sconfitta dell'Italia, quelle terre passarono sotto il controllo della Yugoslavia di Tito, e lui con la sua famiglia si trovarono costretti ad abbandonare tutti i loro aver e a trasferirsi a Trieste.

In quei brutti gironi lui finì in prigione a Buie, dove fu picchiato e lasciato per quattro giorni senza cibo ed acqua, rischiando inoltre di finire infoibato; lui e la sua famiglia, dovettero così lasciare molti campi e proprietà terriere (la casa, le stalle, le campagne...).

Il mio bisnonno Carlo, invece, nonno di mia madre, all'inizio degli anni '50 del secolo scorso, si trasferì da Novi Ligure, in Piemonte, qui a Trieste per motivi di lavoro, portandosi anche la sua famiglia. 

Egli infatti lavorava in una acciaieria, e fu trasferito a Trieste per lavorare nella Ferriera di Servola.
Mio bisnonno, inoltre, quando era ancora giovane e viveva in Piemonte, partecipò anche alla Guerra d'Etiopia, guerra decisa da Benito Mussolini, nell'anno 1937. In merito a questo, egli ricevette due medaglie che ancora oggi conservo.

In queste vicende penso ci sia la storia della mia famiglia, e senza questi intrecci di racconti probabilmente ora non sarei qui.

SIMONE BERTRANDI 

Nessun commento:

Posta un commento